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Flessografia: una tecnologia in crescita tra innovazione, sostenibilità e versatilità

  • Immagine del redattore: Gregorio Maria Vallé
    Gregorio Maria Vallé
  • 11 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi anni, la flessografia si è imposta come una delle tecnologie di stampa più dinamiche e in rapida espansione nel panorama dell’industria grafica e del packaging. Poche soluzioni di stampa hanno conosciuto un’evoluzione così rapida e una diffusione così capillare. A testimoniarlo è anche un approfondito articolo pubblicato nel marzo 2021 da Converter Italy, una delle principali riviste di riferimento per il mondo della stampa, del converting e del packaging.

Un mercato in costante espansione

Il successo crescente della flessografia è frutto di una combinazione vincente di fattori: versatilità, sostenibilità, efficienza produttiva e qualità sempre più elevata. Questa tecnologia è oggi utilizzata per stampare su un’ampia gamma di materiali, dalla carta ai film plastici, fino ai supporti più complessi, diventando lo standard in molti ambiti, dal packaging alimentare al settore igienico-sanitario.

A rendere la flessografia così competitiva è la sua capacità di adattarsi alle esigenze del mercato moderno, sempre più orientato verso tirature variabili, tempi di consegna ridotti e soluzioni eco-compatibili. In particolare, i miglioramenti nelle lastre, negli inchiostri e nei sistemi di controllo hanno portato a risultati qualitativi che fino a qualche anno fa erano impensabili per questo tipo di stampa.


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Sostenibilità e innovazione: un binomio vincente

Uno dei punti di forza più rilevanti della flessografia è il suo basso impatto ambientale. Rispetto ad altre tecnologie di stampa, consente un minor consumo di inchiostri e solventi, è compatibile con materiali riciclabili o compostabili, e supporta processi produttivi più puliti e lineari. Questo la rende una scelta strategica per le aziende che puntano a coniugare produttività e rispetto per l’ambiente.

Inoltre, grazie all’innovazione tecnologica continua – come le lastre digitali a polimero, i sistemi di esposizione UV LED, le macchine a registro automatico e le soluzioni per la stampa a bassa migrazione – la flessografia ha raggiunto livelli di precisione e resa cromatica paragonabili alla rotocalco, ma con costi inferiori e tempi di set-up molto più brevi.

Il futuro della stampa passa (anche) da qui

La flessografia non è più una “tecnologia alternativa”, ma una vera protagonista nel mondo della stampa industriale. Le sue potenzialità di sviluppo sono ancora ampie: si guarda all’automazione spinta, all’integrazione con i flussi digitali e alla stampa su nuovi materiali “intelligenti” o funzionali.

Secondo molti analisti, sarà proprio la flessografia a guidare l’innovazione nei prossimi anni nel settore del packaging sostenibile, aprendo nuove strade per design più creativi, filiere più snelle e prodotti più responsabili.



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